L’osteopatia è anatomia, anatomia e…anatomia (A.T. Still).
Una conoscenza approfondita dell’anatomia corporea e dei sistemi di funzionamento (fisiologia) è essenziale per ripristinare la corretta omeostasi corporea e liberare ciò che per Still è la struttura suprema, l’arteria!
Oggi, la definizione ufficiale di osteopatia è data dall’American Osteophatic Association (AOA):

“Un sistema terapeutico completo, con una filosofia che unisce le esigenze del paziente alla pratica corrente della medicina, chirurgia e ostetricia, che mette in evidenza il legame reciproco tra struttura e funzione e che prende atto della capacità dell’organismo”

 

4 sono i principi fondamentali stabiliti da Still, e riformulati dall’Educational Council on Osteopathic Principles (ECOP), su cui basare il ragionamento osteopatico:

  • “L’essere umano è un’unità funzionale dinamica”; e come tale non può essere inteso per settori dimenticando l’anatomia e la fisiologia.
  • L’organismo possiede meccanismi autoregolatori naturalmente in grado di curarsi da solo; e ciò è possibile solo grazie all’assenza di restrizioni di mobilità, che nel caso in cui fossero presenti, andranno a limitare il corretto afflusso arterioso. Questo al suo interno ha “tutto ciò di cui il corpo ha bisogno” per autoregolarsi e tornare in equilibrio. Compito dell’osteopata è andare a ricercare ed eliminare tali restrizioni di mobilità.
  • La struttura e la funzionalità sono interrelate a tutti i livelli; ogni parte del nostro corpo deve possedere quelle caratteristiche perché deve assolvere una funzione; ma quest’ultima, attraverso la sua manifestazione, modella ogni parte del nostro corpo rendendola soggettiva e unica nel suo genere.
  • Una cura razionale si fonda su questi principi.