Il RAGIONAMENTO CLINICO OSTEOPATICO
Trattamento salutogenico ed approcci progressivi individuali basati sui cinque modelli struttura/funzione.
a cura di Christian Lunghi e Giacomo Consorti
Presentazione
Il processo di integrazione dell’osteopatia nel Sistema Sanitario è legato alla definizione delle competenze distintive, oltre che alle funzioni caratterizzanti la professione in termini di risoluzione dei problemi prioritari di salute e di qualità dei servizi sanitari. I principi osteopatici, oggi rinnovati anche grazie al costrutto dei modelli osteopatici, sono l’essenza che fa dell’osteopatia una professione unica che prende in cura la persona. Il corso si propone come un’occasione di condivisione tra professionisti osteopati già formati, su temi quali ragionamento clinico e processo decisionale osteopatico, per far emergere il ruolo del professionista all’interno di un processo di cura osteopatica interprofessionale ed interdisciplinare.
Verranno revisionati gli elementi di:
– Valutazione osteopatica delle alterazioni generalizzate o localizzate nel sistema fasciale (muscoloscheletrico-neuro-viscerale) correlate alla capacità adattativa individuale e alla funzionalità di strutture e funzioni nei differenti sistemi di autoregolazione (biomeccanico, neurologico, circolatorio-respiratorio, metabolico-energetico, bio-psico-sociale).
Verranno affrontati gli elementi di:
– Trattamento osteopatico di integrazione degli approcci sistemici/massimalisti (tecniche adattogene sistemiche di modulazione di una funzione), specifici/minimalisti (tecniche di trattamento della/e disfunzione/i somatica/e) e di gestione continuativa (esercizi osteopatici, consigli inerenti la nutrizione e lo stile di vita, rinvio ad altri professionisti) proposti da ciascun modello.
Metodi:
Il corso si svolgerà alternando momenti di:
– didattica attiva (lavoro a piccoli gruppi, esercitazioni pratiche)
– didattica frontale
– Workshop di consensus (World Cafè)
Obiettivi formativi:
Il partecipante, al termine del corso, sarà in grado di:
– Impostare un piano di cura osteopatica interprofessionale e interdisciplinare seguendo un processo decisionale contestualizzato dai principi osteopatici;
– integrare gli elementi di valutazione della risposta adattativa individuale e delle alterazioni del sistema muscoloscheletrico-fasciale-neuro-viscerale: adattamento locale (disfunzione somatica) e generale (schemi di compenso fasciale);
– selezionare ed integrare i modelli osteopatici, attraverso l’interpretazione degli esiti dei test globali, regionali, locali, della severità disfunzionale, dell’interdipendenza struttura/funzione;
– eseguire un piano di trattamento osteopatico coerente con le necessità individuali e basato sull’integrazione dei modelli osteopatici struttura/funzione (specifico-minimalista in condizioni di adattamento locale e/o sistemico-massimalista condizioni di adattamento generale, associati ad approcci sintomatici locali, segmentali, globali);
– utilizzare criticamente i principi (indicazioni-controindicazioni- razionale) delle tecniche di trattamento (di seguito elencate all’interno di ogni modello) esposte durante il corso integrandole e/o modificandole in base al singolo caso.
Sommario.
Ragionamento diagnostico – clinico osteopatico salutogenico (totale: 20 ore).
Venerdì 7 settembre 2018 (9.00 – 13.00 /pausa pranzo/14.00-1800) a cura di Christian Lunghi
Razionale basato sui principi
– Osteopatia: una pratica basata su tradizione, ricerca, pensiero critico e arte (parte teorica)
– La salute: modello adattativo (parte teorica)
– Risposta adattativa e riflessi tessutali: adattamento locale (disfunzione somatica) e generale (schemi di compenso fasciale/pattern dei compartimenti fasciali e risposte della dinamica dei fluidi biologici e dei ritmi involontari) (parte teorico-pratica).
Sabato 8 (9.00 – 13.00 /pausa pranzo/14.00-1800) a cura di Christian Lunghi
Processo decisionale: contestualizzazione dei principi e selezione dei 5 modelli osteopatici Struttura/Funzione
– selezione dei modelli, test globali, regionali, locali, della severità disfunzionale, dell’interdipendenza struttura/funzione (parte teorico-pratica).
– razionale di trattamento (minimalista in condizioni di adattamento locale e/o massimalista condizioni di adattamento generale, associati ad approcci sintomatici locali, segmentali, globali) (parte teorico-pratica).
Domenica 9 (9.00 – 13.00)
a cura di Christian Lunghi
I modelli osteopatici incentrati sulla persona (Biomeccanico, Neurologico, Circolatorio-Respiratorio, Metabolico-Energetico, Biopsicosociale)
Introduzione – Cenni storici – Obiettivi – Indicazioni e controindicazioni ed eventi avversi (parte teorica) – Esempi di integrazione dei differenti modelli all’interno di un piano di trattamento eseguito con approcci massimalisti, minimalisti, sintomatici associati a consigli nutrizionali ed esercizi (parte pratica).
– considerazioni finali (discussione-tavola rotonda).
Durante i tre giorni non potranno essere affrontati nel dettaglio tutti gli approcci tecnici caratteristici di ogni modello teorico, tuttavia in base all’accordo tra i partecipanti verranno descritti e praticati differenti approcci di integrazione tra modelli applicati ad un contesto clinico.
Gli esempi di trattamento saranno scelti tra:
– Modello biomeccanico (approcci massimalisti: trattamento osteopatico generale in ambito biomeccanico, rivisitazione ed applicazione di torque unwinding–– tecniche di Neidner e total body adjustment; approcci minimalisti: rivisitazione ed applicazione di tecniche di Still – bilanciamento delle tensioni legamentose – specific adjustment technique);
– Modello comportamentale/biopsicosociale: relazione empatica, ed approcci interocettivi (integrazione massimalista/ minimalista: rilascio posizionale dinamico);
– Modello Neurologico (approccio massimalista: trattamento osteopatico generale in ambito neurologico, ad es. tecniche di tenso-compressione; approccio minimalista: dynamic inhibition of neuromiofascial technique; integrazione massimalista/ minimalista: rilascio posizionale dinamico);
– Modello Respiratorio-Circolatorio (approcci massimalisti: trattamento osteopatico generale in ambito circolatorio – respiratorio; approcci minimalisti: tecniche ad impatto vascolare – respiratorio – linfatico/glinfatico);
– Modello Metabolico-Energetico (approcci massimalisti: trattamento osteopatico generale in ambito metabolico; approcci minimalisti: rivisitazione ed applicazione delle tecniche di Still nell’ambito viscerale);
– Approcci progressivi individualizzati per la gestione continuativa della persona (consigli nutrizionali ed esercizio fisico in ambito osteopatico).
Domenica 14.00-1800
a cura di Giacomo Consorti
World Cafè Consensus Workshop
Il World Café è un metodo efficace per dare vita a conversazioni informali vivaci, concrete e costruttive su questioni che riguardano il lavoro, la vita di unʼorganizzazione o di una comunità. Eʼ una pratica di Dialogo che favorisce la trasmissione e lʼevoluzione delle idee dei partecipanti che si influenzano reciprocamente, sentendosi parte di un insieme. La giornata sarà scandita dalle seguenti fasi:
– Fase 1. Organizzazione in piccoli gruppi: quattro o cinque persone intorno a piccoli tavoli; scelta del responsabile di ogni tavolo
– Fase 2. turni progressivi di conversazioni con argomentazioni su domande e temi che sono ritenuti importanti dai partecipanti al tavolo; i partecipanti vengono incoraggiati (sia i referenti di ciascun tavolo che i componenti il gruppo) a scrivere, scarabocchiare, o disegnare le idee sulle tovaglie di carta, o su larghi fogli di carta che sono disponibili in ogni tavolo. Al termine del turno iniziale di conversazione, il referente rimane al tavolo, mentre gli altri si spostano nel ruolo di “ambasciatori di significato”. Chi si sposta porta con se le idee, i temi e le domande nelle nuove conversazioni in cui si unisce. Gli ospiti vengono incoraggiati a collegare e connettere le idee che vengono dalle precedenti conversazioni – ascoltando attentamente e sviluppando sui contributi di ciascuno. Le idee, domande, e temi iniziano a collegarsi e connettersi. Nel terzo turno di conversazione i partecipanti possono rientrare “a casa”, il loro tavolo originario, per riassumere le loro scoperte in un breve scritto riflessivo individuale per poi realizzare uno scritto del tavolo.
– Fase 3. Dopo diversi turni di conversazione è possibile iniziare e facilitare una conversazione che coinvolge insieme lʼintero gruppo” per condividere le scoperte e le intuizioni. Eʼ in queste conversazioni, in stile town-meeting, che gli schemi ricorrenti possono essere identificati, la conoscenza collettiva cresce, e nuove possibilità per lʼazione emergono. I differenti documenti dei singoli tavoli convergono in un unico framework.
– Fase 4. Pratica di rilettura e condivisione del framework.
Letture consigliate.
Hruby R, Tozzi P, Lunghi C, Fusco G., (2017). The 5 osteopathic models: rational, application ,integration. From tradition to innovation for a centered person osteopathy. Handspring publishing. Pencaitland.
Lunghi C, Tozzi P, Fusco G.(2016). The biomechanical model in manual therapy: Is there an ongoing crisis or just the need to revise the underlying concept and application? J Bodyw Mov Ther. 20(4):784-799.
Lunghi C, Baroni F, Alò M, (2017). Ragionamento clinico osteopatico: trattamento salutogenico ed approcci progressivi individuali. EDRA edizioni. Milano.
Lunghi C, Baroni F. (2018). Osteopathic care. Practitioner’s mindlines on evidence-informed health adaptive practice. Narrative review. J Am Osteopath Assoc. In Press
Liem T, Tozzi P, Chila A. (edizione italiana a cura di Christian Lunghi)(2018). Il sistema fasciale in ambito osteopatico. EDRA edizioni. Milano.
The World Café Community Foundation. (2015). Cafè to go. A quick reference guide for hosting world café. Creative Commons Attribution.
Tozzi, P., Lunghi, C., Fusco, G., 2015. I 5 Modelli Osteopatici: Razionale, Applicazione, Integrazione. Dalla tradizione, all’innovazione per un’osteopatia incentrata sulla persona. Edra edizioni. Milano.
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