La fascia è l’involucro che erge e modella la forma anatomica ed è presente in ogni luogo.
La si riduce troppo spesso, molto semplicisticamente, ad un involucro superficiale di tutto il corpo, ma non è così!
Ha una struttura irregolare e questo ne facilità la continuità tra regioni del corpo, senza formare di conseguenza contorni ben definiti, caratteristica che gli permette di formare piani lunghi, che coprono vari sistemi d’organo o compartimenti attorno ad uno o più muscoli, attraverso la cosiddetta “fascia superficiale”.
Questa poi si divide numerose volte per diventare “fascia profonda” e ricoprire ogni struttura, muscolo, organo, nervo, vaso etc, insinuandosi all’interno di ogni singola componente per formarne la sua matrice ed il suo sostegno.
Oltre alla divisione in fascia superficiale e fascia profonda può essere divisa in:

  • Fascia pannicolare, che altro non è che il tessuto sottocutaneo e che non è presente solo negli orifizi;
  • Fascia assiale e appendicolare, che è la fascia di rivestimento di ogni strato muscolare sia del tronco che degli arti;
  • Fascia Viscerale, che è la fascia che circonda ogni singolo organo/vaso;
  • Fascia Neuromeningea, che è la fascia che ricopre ogni singolo elemento nervoso.

In sostanza, qualunque sia la sua differenziazione, la fascia funge da scheletro di ogni singolo sistema d’organo, ma anche da collante tra ogni sistema e non è sbagliato affermare che il sistema fasciale forma il vero scheletro umano, poichè modella il corpo donandogli quel senso di continuità che va dalla testa ai piedi, ma anche dall’esterno all’interno.
Non offre solo rivestimento e collegamento tra le diverse strutture, ma attraverso esso si organizza la statica e la dinamica del movimento grazie alla trasmissione di forze che si esplica grazie alle catene fasciali e quindi permette il mantenimento della postura statica e dinamica di ogni singola persona.

Come già detto è all’interno del sistema fasciale che passa tutto il sistema circolatorio e quello nervoso diretti poi al singolo organo e/o muscolo, offrendo così le vie di accesso ai canali metabolici e neurologici.
Ma funge anche da sistema tampone e da ammortizzatore grazie alla fascia sottocutanea.
Tutte queste funzioni hanno permesso di creare il concetto di tensegrità, ovvero la capacità che ha il corpo umano di modificare il suo aspetto in base alle stimolazioni delle forze esterne senza subire perdite di continuità nei tessuti.
Infatti il corpo si muove e gli organi fanno lo stesso; per evitare attriti e lesioni, gli strati sani di fascia si flettono facilmente, tollerando sollecitazioni in varie direzioni, offrendo un cuscino allungabile che permette agli organi di slittare gli uni sugli altri e proteggendo i più delicati canali circolatori e neurologici.
E’ fondamentale quindi che il tessuto fasciale sia integro e non subisca interruzioni a nessun livello (come ad esempio una cicatrice), poiché questo potrebbe portare delle conseguenze a cascata su tutto il sistema corporeo.
Il ruolo dell’osteopata è quindi di ricercare, attraverso un’accurata diagnosi osteopatica manuale, un non fisiologico comportamento del tessuto fasciale e
ripristinarne la funzionalità per garantire a tutto il corpo la salute.

Fonti:

  • Fondamenti di medicina osteopatica, Anthony G. Chila, AOA;
  • Le Fasce, Serge Paoletti.