Il sistema muscolo-scheletrico continua a svolgere un ruolo centrale nel paradigma osteopatico della cura del paziente fin dal suo inizio, verso la fine del  diciannovesimo secolo, ai giorni nostri.

Secondo l’ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITÀ (2003):
«… anche se le malattie che uccidono attirano gran parte dell’attenzione del pubblico, le problematiche muscolo-scheletriche o reumatiche rappresentano la principale causa di morbilità in tutto il mondo, con una notevole influenza sulla salute e sulla qualità della vita…»
Solo nel 2005, 107,7 milioni di adulti, cioè una persona su due di età superiore ai 18 anni, hanno riferito di essere affetti da una condizione muscolo-scheletrica della durata di tre mesi o più nel corso dell’anno precedente.
Il sistema muscolo-scheletrico non serve soltanto come attaccapanni sul quale vengono appesi gli altri apparati, ma come un apparato che può subire traumi e processi patologici peculiari.
Il campo della medicina osteopatica osserva il sistema muscolo-scheletrico in particolar modo come parte integrante e interconnessa dell’organismo umano nel suo complesso.
Il Sistema Muscolo-Scheletrico comprende la maggior parte dell’organismo umano, per cui le alterazioni al suo interno influenzano il resto dell’organismo. Le malattie che insorgono negli organi interni si manifestano sotto forma di alterazioni del Sistema Muscolo-Scheletrico, spesso con manifestazioni dolorose.
Una alterazione di mobilità del S.M.S. con conseguente sofferenza dei tessuti viene definita DISFUNZIONE SOMATICA.
L’approccio osteopatico alla disfunzione somatica avviene mediante Esame Visivo (osservazione del paziente) e Palpatorio (test), solo dopo aver effettuato un’attenta anamnesi.
Una volta individuate le disfunzioni somatiche si cerca di discriminare quella primaria, e dopo, di eseguire il trattamento con delle tecniche specifiche derivate da modelli osteopatici.