Il panorama mondiale della medicina segue ormai da anni i principi della Medicina Basata sull’Evidenza secondo cui “tutte le azioni mediche della diagnosi, prognosi e terapia dovrebbero basarsi su una solida evidenza quantitativa basata sulla migliore ricerca in epidemiologia clinica”[1]. Le regole dell’EBM hanno modificato il modo di fare ricerca scientifica facendo cambiare lentamente la pratica clinica dei singoli professionisti e rendendoli partecipi del passaggio da una medicina basata su opinioni ad una medicina basata su prove scientifiche. Uno dei motivi per cui sono state standardizzate alcune modalità per fare ricerca risiede nella finalità della ricerca stessa ovvero quella di generare conoscenza condivisibile. Il modello culturale dell’evidenza scientifica per la comunità osteopatica rappresenta sia un confronto che un’opportunità. Nel passato sono stati fortemente presenti modelli e principi basati sulla filosofia osteopatica e su risultati terapeutici senza supporto di prove scientifiche; l’applicazione di una metodologia affine ai principi dell’EBM ha via via portato allo sviluppo di studi metodologicamente “rigorosi” e supportati da valide prove scientifiche. A favore della ricerca nel campo della Medicina Osteopatica, in quanto medicina “giovane”, giocano diversi fattori tra cui l’utilizzo, per l’approccio scientifico, di dubbi e domande che sono forze trainanti, idee e scoperte, la preferibilità della verifica scientifica alle semplici credenze indipendentemente da quanto queste possano supportare e, non per ultimo, la giustificazione di alcune spese in campo sanitario, che le prove scientifiche possono dimostrare. La disfunzione somatica ed il trattamento osteopatico sono due aspetti della Medicina Osteopatica che nell’ambito dell’evidenza scientifica possono trarre grandi benefici in quanto a verifica della stato (per la disfunzione) e della loro efficacia (per il trattamento) e in quanto alla costruzione di un linguaggio “osteopatico” comune a tutti i professionisti.

La Medicina Osteopatica ha caratteristiche intrinseche tali da non poter seguire tutti i modelli di ricerca ottimizzati per la medicina tradizionale e la farmacologia[2]. Obiettivo dell’AISeRCO è quello di studiare ed applicare le linee guida dell’EBM rendendole idonee alle particolarità della nostra professione promuovendo lo sviluppo di studi under e post graduate in campo osteopatico e la formazione in metodologia di ricerca degli studenti. Le attuali evidenze scientifiche in ambito osteopatico si basano sull’opinione degli esperti[3], sui “case‐report” e su studi osservazionali. Un programma adeguato di studi undergraduate in osteopatia garantirà agli studenti di acquisire strumenti necessari per utilizzare al meglio gli aspetti riguardanti la ricerca, dalla capacità di elaborare e portare a termine un progetto di tesi al reperimento ed alla lettura critica di un articolo scientifico pubblicato su riviste biomediche, dall’interpretazione dei risultati di uno studio alla progettazione e presentazione di questo a livelli under e post graduate.

A noi tutti il compito di saper coniugare l’innovazione e la tradizione per un risultato a passo coi tempi per poter concretizzare “scientificamente” tale ambizione. Per noi tutti ciò rappresenta, ora di più, un motivo di grossa responsabilità oltre che un obbligo assoluto.


[1] Evidence Based Medicine Working Group; Evidence Based Medicine: a new approach to the teaching of medicine; JAMA 268:2420–2425;1992

[2] Jonathon R. Kirsch; Are Clinical Protocols for Osteopathic Manipulative Procedures Truly “Osteopathic”?; JAOA, 2011;111 322-347

[3] John C Licciardone. Osteopathic research: elephants, enigmas, and evidence. Osteopath Med Prim Care, 1:7, 2007

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